Per una persona allergica alle graminacee la primavera è sinonimo di starnuti, raffreddore e malessere: presso i Poliambulatori Fleming Tecna è possibile sottoporsi ad una vista specialistica con il Dott. Daniele Milesi.
La primavera è una festa di colori, germogli e profumi; le giornate si allungano, il clima si fa più mite e cresce la voglia di stare all’aria aperta, ma non per tutti è così. Per chi soffre di allergie, infatti, la fioritura delle piante può causare qualche disturbo fastidioso. Tutta colpa dei pollini, soprattutto delle graminacee e della parietaria che, per quattro italiani su dieci, trasformano l’inizio della bella stagione in un incubo. I sintomi sono chiari: naso che cola, starnuti a ripetizione, lacrimazione, bruciore agli occhi, stanchezza, respiro affannoso e nei casi più gravi anche attacchi di asma. Ma quali sono i rimedi per “sopravvivere” alla stagione delle allergie e godersi appieno l’arrivo della primavera? Lo abbiamo chiesto al Dott. Daniele Milesi, specialista in Allergologia e specialista in Pneumologia presso i Poliambulatori Fleming Tecna di Brescia, che ci ha precisato che i primi pollini allergizzanti compaiono già da fine gennaio e che gli altri pollini possono scatenare allergia da febbraio fino a ottobre. “La terapia con i farmaci antiallergici - ha proseguito il Dott. Milesi - è molto efficace solo se iniziata prima della comparsa dei sintomi e continuata quotidianamente per tutta la durata della pollinosi diagnosticata dallo specialista allergologo, ma cessa di esserlo se viene interrotta. I farmaci antiallergici, infatti, sono efficaci solo sui sintomi, ma non sulla causa, e non sono in grado di prevenirne le complicanze di sinusite e asma bronchiale e, talvolta, sono responsabili di effetti collaterali. In realtà, l'unica terapia specifica delle allergie è l'immunoterapia, impropriamente chiamata vaccino antiallergico, in quanto agisce direttamente sulla causa allergica e su tutti i sintomi contemporaneamente. L'immunoterapia è efficace e sicura e può essere praticata dai 3 anni in su. L'effetto terapeutico dell'immunoterapia dura per molti anni dopo la sua conclusione, mentre l'effetto dei farmaci cessa con la loro sospensione. L'immunoterapia riduce il consumo dei farmaci antiallergici, previene le complicanze e l'insorgenza di nuove allergie. Le malattie allergiche sono patologie croniche che possono peggiorare, mentre l'immunoterapia specifica ne previene il peggioramento e l'evoluzione”.
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