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REDAZIONE DEL PIANO DI EMERGENZA

Dott.ssa Cindy Martine Grasso • 6 novembre 2024

Redazione del documento relativo alla definizione del piano di emergenza

La redazione di un piano di emergenza è un processo fondamentale per garantire la sicurezza delle persone, la protezione dei beni e la continuità delle operazioni in caso di eventi critici, come incidenti, calamità naturali, atti di terrorismo o altre situazioni di crisi. Un piano di emergenza ben strutturato consente di minimizzare i rischi, organizzare i soccorsi, e ridurre i danni a persone e strutture.

Ecco una guida per redigere un piano di emergenza completo ed efficace:


1. Analisi dei Rischi

  • Identificazione dei rischi: Effettuare un’analisi preliminare per identificare i potenziali rischi a cui l’organizzazione è esposta. Questi possono essere di vario tipo:
  • Rischi naturali: terremoti, inondazioni, incendi, tempeste.
  • Rischi tecnologici: guasti elettrici, malfunzionamenti informatici, contaminazioni chimiche.
  • Rischi umani: incendi, attacchi terroristici, malori o incidenti.
  • Rischi socio-politici: agitazioni, guerre, terrorismo.
  • Valutazione delle probabilità e impatti: Classificare i rischi in base alla loro probabilità di accadimento e al loro potenziale impatto.


2. Obiettivi del Piano di Emergenza

  • Salvaguardia della vita umana: La sicurezza delle persone coinvolte deve essere la priorità assoluta.
  • Protezione dei beni e delle strutture: Ridurre i danni alle attrezzature, agli impianti e alle strutture.
  • Ripristino delle attività: Garantire la rapida ripresa delle attività aziendali o delle operazioni.
  • Comunicazione efficace: Assicurarsi che le informazioni corrette raggiungano tutte le persone coinvolte tempestivamente.


3. Organizzazione delle Risorse e dei Ruoli

  • Comitato di gestione dell’emergenza: Designare un gruppo di lavoro responsabile per la gestione delle emergenze, che includa figure con ruoli specifici, come il coordinatore dell’emergenza, i responsabili per la sicurezza, i medici, e i comunicatori.
  • Designazione dei responsabili: Ogni persona deve sapere esattamente cosa fare e chi contattare in caso di emergenza.
  • Formazione e sensibilizzazione: I membri del comitato devono essere formati regolarmente. Anche tutti gli altri dipendenti (o membri della comunità) devono essere informati sui rischi e sulle procedure da seguire.


4. Procedure Operative

  • Evacuazione: Definire le modalità di evacuazione, stabilendo i punti di raccolta sicuri e le vie di fuga. Le vie di fuga devono essere chiaramente segnate e sempre libere da ostacoli.
  • Procedure di primo soccorso: Stabilire un piano di primo soccorso che includa le risorse disponibili, le persone formate, e come allertare i servizi di emergenza.
  • Gestione dei soccorsi: Pianificare il coinvolgimento delle forze dell'ordine, dei vigili del fuoco, dei sanitari e altri enti di soccorso.
  • Gestione delle risorse: Preparare una lista di risorse essenziali (ad esempio, materiali di primo soccorso, mezzi di comunicazione, generatori) e definire chi è responsabile della loro gestione.


5. Comunicazione

  • Piano di comunicazione interna: Stabilire un sistema di comunicazione chiaro e tempestivo per informare tutti i membri dell’organizzazione (es. via radio, telefonia mobile, sistemi di messaggistica interna).
  • Piano di comunicazione esterna: Predisporre modalità per informare i media, le autorità locali, i clienti, i fornitori e le altre parti interessate.
  • Comunicazione con i familiari: In caso di emergenza, bisogna anche prevedere la comunicazione con i familiari del personale coinvolto, per tranquillizzare e coordinare le operazioni.


6. Simulazioni e Verifiche

  • Test periodici: Organizzare esercitazioni pratiche per testare l'efficacia del piano di emergenza. Le simulazioni devono coinvolgere tutto il personale e coprire i vari scenari di rischio.
  • Revisione e aggiornamento: Il piano di emergenza deve essere un documento vivo, che venga aggiornato regolarmente in base a nuove minacce, modifiche alle strutture, o cambiamenti nella normativa.


7. Documentazione

  • Redazione del piano scritto: Tutte le procedure, le risorse e i ruoli devono essere chiaramente documentati in un piano di emergenza che sia facilmente accessibile a tutti i responsabili.
  • Mappatura delle risorse e dei contatti: Mantenere una lista aggiornata dei contatti di emergenza, dei numeri di telefono delle autorità locali, delle squadre di soccorso, degli ospedali, dei fornitori, etc.
  • Report post-emergenza: Dopo ogni emergenza o simulazione, redigere un report che analizza la gestione della crisi e identifica eventuali aree di miglioramento.


8. Normative e Adempimenti Legali

  • Assicurarsi che il piano di emergenza sia conforme alle normative locali e nazionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione incendi, protezione civile, e altre leggi pertinenti.
  • Adeguamenti normativi: Il piano deve essere aggiornato in caso di modifiche legislative.


9. Rischi Specifici (se applicabile)

  • Se il piano di emergenza riguarda una specifica tipologia di azienda o struttura, considerare i rischi e le misure di sicurezza specifiche:
  • Industrie chimiche o petrolchimiche: Prevedere procedure per il controllo delle fuoriuscite di sostanze pericolose.
  • Scuole o ospedali: Procedure per evacuare bambini, persone vulnerabili o pazienti in condizioni critiche.
  • Edifici alti o complessi: Procedure di evacuazione per piani alti, inclusi gli ascensori.


Conclusioni

Un piano di emergenza ben progettato non solo riduce i rischi per la sicurezza, ma aumenta anche la fiducia dei dipendenti e dei clienti, dimostrando che l’organizzazione è pronta a rispondere efficacemente a qualsiasi situazione di crisi. Assicurati che il piano sia facilmente comprensibile, pratico e aggiornato.

Nuovo titolo

SICUREZZA & SALUTE

Autore: Dott.ssa Cindy Martine Grasso 4 febbraio 2025
Stesura della domanda
Autore: Dott.ssa Cindy Martine Grasso 22 gennaio 2025
Quest’oggi diamo il benvenuto presso i Poliambulatori Fleming® Tecna® alla dott.ssa Gloria Plebani , Medico Chirurgo specialista in Medicina del Lavoro, Agopuntura e Tecniche Correlate, alla quale abbiamo posto alcune domande per conoscerla meglio. Spesso i pazienti ci chiedono consigli in merito a possibili terapie e trattamenti, soprattutto per problematiche muscolo-scheletriche come, ad esempio, il comune “mal di schiena”. Lei cosa suggerirebbe? L’Agopuntura, un trattamento terapeutico strettamente legato alla Medicina Tradizionale Cinese (MTC) al quale mi sono approcciata inizialmente come paziente. Spinta dall’interesse, ho successivamente frequentato il corso triennale in Agopuntura e Tecniche Correlate della Scuola Superiore di Agopuntura di Brescia (U.M.A.B) appartenente alla Federazione Italiana delle Società di Agopuntura (F.I.S.A). Ho avuto così modo di scoprire le potenzialità di questa disciplina medica antica che cura il “malato” attraverso un approccio olistico. Quali tipo di malattie è possibile trattare attraverso l’agopuntura? L’ agopuntura, attraverso l’inserimento di aghi sottili in specifici punti del corpo, riequilibra il flusso energetico e promuove la guarigione; è un ottimo strumento terapeutico per il controllo del dolore senza impiego di farmaci e senza effetti collaterali. Consente la cura di numerose affezioni come dolori osteoarticolari di varia natura, patologie ginecologiche e gastroenterologiche, problemi neurologici, psicologici, disturbi del sonno e molto altro. In cosa consiste il percorso clinico-terapeutico? Innanzitutto, in un primo esame medico con compilazione di una cartella sanitaria specifica e una prima seduta di agopuntura; i successivi trattamenti vengono concordati con i pazienti e generalmente sono a cadenza settimanale. Ci sono altre tecniche che possono essere associate al trattamento con agopuntura? Sì, possono essere associate la coppettazione: applicazione di “coppette” sulla pelle per migliorare la circolazione energetica e sanguigna nei tessuti e la moxibustione: coni o bastoncini di artemisia che vengono illuminati e utilizzati per riscaldare i punti del corpo e alleviare una varietà di condizioni.
Autore: Dott.ssa Cindy Martine Grasso 14 gennaio 2025
Quest’oggi diamo il benvenuto presso i Poliambulatori Fleming® Tecna® alla dott.ssa Gloria Plebani , Medico Chirurgo specialista in Medicina del Lavoro, Agopuntura e Tecniche Correlate, alla quale abbiamo posto alcune domande per conoscerla meglio. Spesso i pazienti ci chiedono consigli in merito a possibili terapie e trattamenti, soprattutto per problematiche muscolo-scheletriche come, ad esempio, il comune “mal di schiena”. Lei cosa suggerirebbe? L’Agopuntura, un trattamento terapeutico strettamente legato alla Medicina Tradizionale Cinese (MTC) al quale mi sono approcciata inizialmente come paziente. Spinta dall’interesse, ho successivamente frequentato il corso triennale in Agopuntura e Tecniche Correlate della Scuola Superiore di Agopuntura di Brescia (U.M.A.B) appartenente alla Federazione Italiana delle Società di Agopuntura (F.I.S.A). Ho avuto così modo di scoprire le potenzialità di questa disciplina medica antica che cura il “malato” attraverso un approccio olistico. Quali tipo di malattie è possibile trattare attraverso l’agopuntura? L’ agopuntura, attraverso l’inserimento di aghi sottili in specifici punti del corpo, riequilibra il flusso energetico e promuove la guarigione; è un ottimo strumento terapeutico per il controllo del dolore senza impiego di farmaci e senza effetti collaterali. Consente la cura di numerose affezioni come dolori osteoarticolari di varia natura, patologie ginecologiche e gastroenterologiche, problemi neurologici, psicologici, disturbi del sonno e molto altro. In cosa consiste il percorso clinico-terapeutico? Innanzitutto, in un primo esame medico con compilazione di una cartella sanitaria specifica e una prima seduta di agopuntura; i successivi trattamenti vengono concordati con i pazienti e generalmente sono a cadenza settimanale. Ci sono altre tecniche che possono essere associate al trattamento con agopuntura? Sì, possono essere associate la coppettazione: applicazione di “coppette” sulla pelle per migliorare la circolazione energetica e sanguigna nei tessuti e la moxibustione: coni o bastoncini di artemisia che vengono illuminati e utilizzati per riscaldare i punti del corpo e alleviare una varietà di condizioni.
Autore: Dott.ssa Cindy Martine Grasso 7 gennaio 2025
Valutazione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi
Autore: Dott.ssa Cindy Martine Grasso 5 dicembre 2024
L’ EcoColorDoppler TSA è un esame ecografico non invasivo con cui si analizzano struttura e funzionalità di arterie che portano il sangue al cervello per la diagnosi di eventi cerebrovascolari e di malattie neurologiche. E’ considerato un valido strumento di screening per pazienti con fattori di rischio per malattie cardiovascolari. L’ EcoColorDoppler TSA, o EcoColorDoppler dei tronchi sovraortici è un esame diagnostico non invasivo utilizzato per valutare la presenza di alterazioni del flusso causate dalla presenza di restringimen ti ( stenosi ) e/o occlusioni delle arterie che nascono dall’arco aortico quali carotidi, succlavie e vertebrali. Esame essenziale per la prevenzione di malattie cerebrovascolari quali l’ictus in Pazienti a rischio. Questa ecografia, grazie alla tecnica color doppler, permette di visualizzare la morfologia dei v asi e misurare in tempo reale la velocità e la direzione del flusso sanguigno. Si tratta di un'indagine non invasiva, che non prevede alcuna preparazione da parte del paziente e priva di controindicazioni. A cosa serve? L’EcoColorDoppler TSA consente di controll are lo stato dei vasi sanguigni che portano il sangue al cervello. L’esame può inoltre valutare l’ispessimento medio intimale, cioè un aumento dello spessore della parete delle arterie (IMT), elemento correlato alla malattia aterosclerotica, e rilevare la presenza di eventuali placche aterosclerotiche che restringono il lume dell’arteria (stenosi), trombosi o aneurismi (ovvero dilatazioni anomale e permanenti della parete di un vaso sanguigno). Quali patologie rileva EcoColorDoppler dei tronchi sovraortici? L’EcoColorDoppler TSA è importante per la diagnosi di malattie cerebrovascolari, come ictus cerebrali e attacchi ischemici transitori (TIA) oltre che malattie neurologiche degenerative. Le indicazioni principali per cui è richiesto l’EcoColorDoppler TSA sono: Ictus cerebrale ; Episodi ischemici transitori (TIA) ; episodi temporanei di deficit neurologici che si risolvono entro 24 ore quali: disturbi visivi o cecità di un occhio (amaurosi), paralisi improvvisa di un lato del corpo (emisindrome sensitiva o motoria), difficoltà del linguaggio (afasia o disartria), vertigini o perdita dell'equilibrio, perdita di coscienza (lipotimia); Sintomi di insufficienza vertebro-basilare : disturbi visivi , vertigini, instabilità, perdita di equilibrio, lipotimie; Sintomi come cefalea , vertigini , parestesie ; Malattie degenerative come la malattia di Alzheimer . È raccomandato anche come esame di screening, generalmente dopo i 50 anni, in presenza di fattori di rischio cardiovascolare quali: ipertensione arteriosa ipercolesterolemia diabete o besità malattia coronarica fumo È indica to anche nei pazienti giovani con storia familiare di malattie cerebrovascolari o malattie cardiache . Presso i Poliambulatori Fleming Tecna è possibile prenotare ecografie con rilascio di referto immediato.
Autore: Dott.ssa Cindy Martine Grasso 26 novembre 2024
Ai sensi dell'Art. 26-bis legge 132/2018
Autore: Dott.ssa Cindy Martine Grasso 20 novembre 2024
Ci si dovrebbe rivolgere all’endocrinologo tutte le volte in cui si avverte qualcosa che fa pensare ad un’alterazione delle funzioni dell’organismo o quando si avvertono cambiamenti nel ritmo del sonno/veglia o dei cambiamenti che interessano la sete, la forza muscolare, le variazioni del peso corporeo e la sessualità. Cosa cura l'endocrinologo Le patologie in particolare curate e trattate dall’endocrinologo sono: le malattie della tiroide quali noduli tiroidei, ipertiroidismo, ipotiroidismo, tiroiditi acute e croniche; le malattie delle paratiroidei quali iperparatiroidismo ed ipoparatiroidismo le malattie della ghiandola ipofisaria , come diabete insipido centrale, insufficienza surrenalica secondaria, ipogonadismo ipogonadotropo le malattie delle ghiandole surrenali , come il morbo di Addison, gli adenomi surrenalici e la malattia di Cushing; le malattie del pancreas, come il diabete di tipo 1 e 2; le malattie dell’apparato riproduttivo maschile , come la disfunzione erettile, l’ipogonadismo, l’infertilità e i disturbi dell’eiaculazione; le patologie dell’apparato riproduttivo femminile, come la sindrome dell’ovaio policistico, le amenorree, le complicazioni della menopausa e la galattorrea. Presso i Poliambulatori Fleming Tecna è possibile prenotare un appuntamento con il nostro endocrinologo dott. Dott. Filippo Maffezzoni.
Autore: Dott.ssa Cindy Martine Grasso 20 novembre 2024
L’ ecografia doppler è un esame particolare, che viene utilizzato per lo studio anatomico e funzionale del cuore e dei vasi sanguigni. Si parla anche di eco-color-doppler, poiché oltre alla tipica tonalità di grigi dell’ecografia classica, si utilizzano anche il colore rosso per evidenziare un flusso di tipo arterioso, e il colore blu per il flusso di tipo venoso. Questa nuova metodica ha rivoluzionato la diagnostica delle malattie cardiache e vascolari, permettendo di rilevare e soprattutto monitorare nel tempo diverse patologie. Vediamone le principali. A livello vascolare è possibile valutare la presenza di: Stenosi da placca aterosclerotica : spesso si studiano le carotidi a livello cervicale, poiché la presenza di placca a questo livello è un fattore di rischio elevato di futuro ictus o emorragia cerebrale. Trombi o emboli : a carico soprattutto di strutture venose, come quelle degli arti inferiori in caso di varici, immobilizzazione prolungata ed altri fattori di rischio. La presenza di trombi a livello del distretto venoso profondo degli arti inferiori è ad alto rischio per embolia polmonare . Aneurismi: presenza di dilatazione anomala del lume delle arterie. Nella maggior parte dei casi si presenta a livello dell’ aorta , vicino alla sua biforcazione pelvica. A livello cardiaco l’eco può rilevare: Insufficienza cardiaca di vario grado: il sangue non riesce ad essere pompato adeguatamente. Stenosi o insufficienza delle valvole : mitrale e tricuspide, aortica e polmonare. Dimensioni di cuore e aorta prossimale. Masse cardiache : mixoma atriale, tumori, trombi a livello atriale.. Versamento pericardico : presenza di liquido (trasudato o essudato) all’interno della cavità pericardica che circonda il cuore.  Presso i Poliambulatori Fleming Tecna è possibile prenotare ecografie con rilascio di referto immediato.
Autore: Dott.ssa Cindy Martine Grasso 11 novembre 2024
La dipendenza affettiva è un fenomeno complesso che nasce dalla sfera inconscia del soggetto, influenzando le sue relazioni in modo profondo. Non si tratta di un semplice attaccamento, ma di una vera e propria simbiosi dove la persona con tendenza alla dipendenza percepisce l’altro come essenziale per la propria esistenza e il proprio benessere. Che si tratti di un partner, un familiare o un amico, questa figura diventa il centro della vita emotiva, portando il soggetto a sacrificare la propria individualità per paura del distacco. Questa rinuncia costante ai propri bisogni e ambizioni genera frustrazione, ansia e un senso di vuoto che si manifestano con sintomi psicologici come depressione, ansia e perdita della propria identità. In queste relazioni, spesso disfunzionali, la persona dipendente sviluppa atteggiamenti di controllo, gelosia e paura del tradimento. Questi comportamenti esasperano la relazione e creano un circolo vizioso, dove la sofferenza si autoalimenta e il distacco diventa ancora più minaccioso. La terapia psicoanalitica affronta la dipendenza affettiva esplorandone le radici profonde, aiutando il paziente a comprendere le fantasie e i desideri inconsci che la nutrono. Attraverso questo percorso, la persona può riscoprire il proprio valore e costruire un’identità più autonoma e stabile, lontana dalla fusione o dal bisogno di controllo dell’altro. Questo percorso è pensato per chiunque, uomini e donne adulti o adolescenti, si riconosca nelle dinamiche della dipendenza affettiva e desideri vivere relazioni più equilibrate e libere. È particolarmente indicato per chi sente di sacrificare la propria identità o si trova imprigionato in un legame che limita il proprio benessere. Il percorso terapeutico, di durata variabile, si articola in sedute individuali, con cadenza settimana o bimensile, durante le quali si utilizza il metodo psicoanalitico per esplorare le radici profonde della dipendenza e promuovere la costruzione di una nuova consapevolezza di sé. Attraverso il percorso terapeutico, il paziente viene guidato a sviluppare autonomia emotiva e a instaurare legami più appaganti e sani. Presso i Poliambulatori Fleming Tecna è possibile prenotare un appuntamento con il nostro psicoterapeuta dott. Raffaele Landolfi.
Autore: Dott.ssa Cindy Martine Grasso 29 ottobre 2024
L’ ecografia mammaria , anche bilaterale , è un esame complementare alla mammografia in donne con seno denso, ed è l’esame di prima scelta in donne giovani con età inferiore a 40 anni. Trova inoltre multiple indicazioni, quali approfondimento diagnostico in donne sintomatiche o asintomatiche come completamento all’esame mammografico. Gli ultrasuoni vengono direzionati verso il tessuto interessato, generando una serie di onde riflesse che consentono la visualizzazione bidimensionale su monitor del tessuto mammario. Viene eseguita in posizione supina, distesa su un lettino, previo disposizione di gel ultrasonico sulla pelle. Quando fare l'ecografia mammaria L’esame ecografico della mammella è: l’esame di prima istanza nelle donne giovani e nelle donne in gravidanza; nelle donne con età maggiore di 40 anni può aiutare la mammografia ad individuare lesioni tumorali, in particolare quando la densità ghiandolare tende ad ostacolarne la valutazione. Può aiutare a comprendere la natura della lesione distinguendone il contenuto solido o liquido, quest’ultimo con bassa probabilità di rivelarsi un tumore. Può essere utilizzata anche come guida alla procedura interventistica di biopsia mammaria o linfonodale. Attraverso inoltre l’utilizzo della funzione color-Doppler, consente lo studio della vascolarizzazione dei reperti individuati. Quando farla rispetto al ciclo Il periodo migliore per fare un'ecografia mammaria rispetto al ciclo è nella fase post mestruale e prima dell'ovulazione (tra il 5° e il 12° giorno del ciclo), anche se l'esame può essere effettuato sempre. Presso i Poliambulatori Fleming Tecna è possibile prenotare ecografie con rilascio di referto immediato.
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